Lettera di Marcello Piras

Caro Roberto,
...ho ascoltato la tua cassetta, e mi è piaciuta molto: l'ho sentita come una cosa molto viva, articolata e piena di forza. Evito qui di impantanarmi nei complimenti di rito, nei quali non sono molto abile, o negli incoraggiamenti, altrettanto di rito, che sono superflui. Ti dirò una cosa: il fatto che ci sia ancor oggi, nonostante tutto, gente che ha voglia di cercare e di sperimentare è per me una grande notizia. Un balsamo per la mia anima in pena, oserei dire. Chi crede in questo modo di far musica ha molte ragioni, oggi, per sentirsi isolato. Ora, io mi sento isolato a Roma: sicché mi immagino come tu ti senti ad Arezzo.
Continua per la tua strada... Se poi, come spero, ci rivedremo a Siena, avremo modo di scambiarci le nostre idee a un livello più approfondito, come per lettera non si può fare.
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Salutoni

Roma, 9 Aprile 1986
Marcello Piras

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