A cena con Mario Luzi
Di Roberto Casi

TOSCANA OGGI : aprile 1999


Il tempo passa e credo che ormai siano trascorsi almeno dieci anni da quando mi ritrovai a cena seduto accanto al poeta Mario Luzi.
Non sto qui a raccontare né come né dove questo accadde (un ristorante aretino dove non si mangiò neanche troppo bene, quindi sarebbe una cattiva pubblicità). Scambiammo pochissime parole; forse i poeti consumano tutte loro parole sulla carta ed è facile che dopo non abbiano più molto da raccontare. Ma posso assicurarvi che mai nessuna parola sarebbe stata, per me, quella sera più eloquente del silenzio. Mi divertivo invece ad osservare l'affanno di alcuni pseudointellettuali che lo circondavano e lo riempivano di domande e considerazioni che, si capiva benissimo, a lui non interessavano affatto (santo silenzio!!).
Ricordo, al contrario, che lo divertiva molto stare dietro alla nipotina, farla giocare; tanto che, all'opposto di come solito accade, la nipotina suscitò in molti adulti laceranti gelosie: perché "lei si e io no??". Probabilmente lui non si ricorderà più di me (meglio così, non vorrei mi confondesse con altri); io invece non solo non potrò mai dimenticarlo, ma già mi immagino tra molti anni (spero) davanti ad un caminetto a raccontare ai nipotini: "Sapete chi ha conosciuto il nonno quando era giovane?...e gli ho anche stretto la mano!"; e i nipotini:"OOOOH!!!". Cosa volete, debolezze umane.
Se qualcuno non avesse capito chi è Mario Luzi ma avesse seguito lo scorso Venerdì Santo la Via Crucis mandata in diretta RAI dal Colosseo con Papa Giovanni Paolo II, ecco, Mario Luzi è quello che ha scritto quelle bellissime meditazioni. E poi Mario Luzi ha vinto il premio Nobel per la letteratura due anni fa...ah no! quello era Dario Fo, mi confondo sempre.
Che strani scherzi fa la memoria.


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