È morto Giorgio Strehler, è morto il teatro
Di Roberto Casi

Toscana Oggi

IN MEMORIAM DI STREHLER

È morto Giorgio Strehler, e con lui tutto il teatro. Il teatro era in crisi, era ammalato ed ora è morto con lui. Lo stesso Giorgio Strehler sembrava, nell'ultimo periodo della sua vita, ripetersi. La ripresa dell''Arlecchino servitore di due padroni' di Goldoni, Brecht con Milva e le regie liriche sembravano essere un rovistare nella soffitta tra i ricordi di un periodo difficile ma pieno di entusiasmo come è stato il teatro nell'Europa del dopoguerra.
Forse l''Avaro' di Molière con Paolo Villaggio era il segno di una carenza di idee più che una idea geniale. Ma tutto questo per dire che anche il 'Maestro' Giorgio Strehler, maestro di tutti i registi di teatro di quest'ultimo mezzo secolo, anche lui si trovava intrappolato nella crisi che ha colpito il teatro da circa vent'anni.
Ora quale futuro ci aspetta? Quale 'Pasqua' per il teatro?
Non saprei dire, ma le cosiddette giovani promesse per il momento non fanno altro che scopiazzare e ripetere all'infinito ciò che è già stato.
Speriamo solo che a qualcuno non venga la bella idea di sostituirlo, magari riproponendo le sue regie in una rassegna commemorativa da rappresentare al nuovo Piccolo Teatro di Milano.
Il Teatro ha come prerogativa quella di consumarsi tutto in una sera: chi non ha visto le regie di Strehler non le vedrà più. Il Teatro in televisione poi mi dà la stessa emozione di vedere il sole in fotografia, certamente lo riconosco, ma il sole è un'altra cosa.
Addio caro maestro, ora sono certo che in cielo avrai già ritrovato i tuoi amici che ti hanno preceduto in questa esperienza della morte. Penso a Tino Carraro, Paolo Grassi, e tanti altri; la tua possibilità di esprimerti non è finita. Buon Lavoro.

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