La Beppina alla Costanza


Cara Costanza, non so se sai che io ho intorno molta gente che mi ama. Tu forse non hai mai sentito parlare della Beppina, una sarta molto brava che lavorava per mio Padre. Faceva tutto lei nella ditta, bravissima. Stava anche nel negozio alla vendita qui ad Arezzo. Pensa, quei fondi erano un tempo la mia scuola...si quella della maestra cattiva, mio Padre li comprò e ci fece il negozio laboratorio...bè, bella vendetta! Non ci ho mai pensato tanto. Le vendette le lascio a Cristo...con una buona dose di preghiere mie però, a mo' di rammento. Questa signora fu licenziata da mio Padre senza motivo. Mio Padre non ha mai licenziato nessuno. Cioè un motivo ce l'aveva e cioè che questa signora era odiata dall'amante di mio Padre..l'amante Gabriella!Eh certo il male rifugge il bene e la Beppina era certamente il bene. Lei ci rimase molto male, praticamente non ha più trovato lavoro dopo. Oggi ha più di 90 anni fuma e sta benissimo...ai tempi circa 60. Il marito Antonio, morto molti anni fa, faceva il custode nella mia scuola superiore, all'istituto d'arte. Ho una foto con lui in gita nel battello verso Capri..sai quella foto dove io suono la chitarra, lui è quello seduto dietro. Questa signora Beppina mi ha sempre amato. Senza motivi di niente. Pensa, essere il figlio di chi ti ha licenziato potrebbe darti antipatia. Mio fratello ad esempio lo ignora. Io a lei non ho fatto niente che potesse mettermi in questa condizione, neanche discorsi particolari, ero troppo piccoli ai tempi. Lei mi ama gratuitamente. Questa signora abita vicino a mia Mamma. Quando anche io abitavo lì e passavo per la strada e mi vedeva non è che mi saltasse addosso dalla gioia, soltanto diceva...ciao Roberto. Pochi mi chiamano per nome, spesso usano un diminutivo..roby rob oppure il cognome, peggio usano parole adatte per ogni stagione come, ehi senti oh ciao..a me non piace questo. Proprio oggi don Ciotti ha ricordato il valore e l'importanza del proprio nome scandito bene, lo ha fatto nel ricordare le vittime della mafia e in una manifestazione le ha nominate tutte bene bene per nome e cognome. Solo recitando il loro nome tu capisci che sono esistite veramente, altrimenti fanno statistica e sono soltanto...vittime...tante vittime senza un nome. Dovremmo ricordarlo sempre di pronunciare bene il nome di chi in particolar modo si ama...ciao Roberto. In questa semplice espressione tutto il rispetto, tutta la stima, tutto l'amore. Neanche tu cara Costanza mi chiami mai per nome. La signora Beppina...(io la conosco per Beppina...si chiamerà Giuseppa???...ecco vedi, ci si vizia e adegua con troppa facilità anche a non volerlo)...la signora Beppina mi salutava a volte senza neanche guardarmi, una specie di saluto allo spirito che riconosceva passarle accanto. Lei è originaria del sud e chissà forse questo elemento è fondamentale. Un contatto con la gente più viscerale che riconosce l'amore senza bisogno di indagare, di avere prove e soprattutto convenienze. Chiede sempre di me a mia Mamma e si informa sui miei concerti, quando è possibile mi guarda in tv e legge di me. Lei mi chiama...il suo Roberto. Le ho mandato circa due mesi fa la foto con il marito nel battello le ha fatto molto piacere si è commossa e lei non è facile a sentimentalismi. Credo le abbia fatto particolare piacere il mio gesto. Ora le ho fatto avere il mio dvd del concerto in Cattedrale. Lei non ha il lettore ma una sua amica l'ha subito invitata a casa sua a vederlo dicendo che così lo avrebbe visto anche lei. Sai Costanza cosa mi ha mandato per ringraziarmi?...un torrone!!!.. fatto dalle sue parti, pare molto rinomato. Si è raccomandata che non lo aprisse mia Mamma che se volevo glielo avrei offerto io ma che è tutto per me. Ha detto..è per il mio Roberto.

 

Roberto Casi

19/03/2012
 

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