Lavorare

Lavoro da quando ho otto anni di età...ai tempi non era uno scandalo...io poi lo facevo perché proprio volevo e non per necessità...addirittura lavoravo nel cantiere di mio padre e potevo fare il "padrone" volendo, ma volevo lavorare...a mio padre questo piaceva..così la mia estate la passavo con i muratori a fare il manovale...dalle 7 alle 17,30..e oltre. Poi aiutavo i contadini nei loro lavori..ho fatto di tutto....i miei amici contadini avevano 10 anni...12 al massimo..portavano avanti un podere...quante "battiture" ho fatto!...nei pranzi stavo coi lavoratori....(di solito per i padroni era riservato il piano di sopra). Chi conosce il lavoro sa essere essenziale...ritengo di esserlo anche nella musica...ma soprattutto chi conosce il lavoro non può dialogare con chi non lo conosce, c'è un problema di sfumature nell'interpretazione degli eventi. Ad esempio, io non potrei invidiare le cose del mio vicino perché considero un miracolo la mia sopravvivenza e quella della mia famiglia, non ho tempo per pensare che potrei avere altro. Mi concentro su cose vicine mentre chi non conosce il lavoro guarda quelle lontane...il "chi se ne frega" sorge spontaneo sulla bocca di chi conosce quanto è duro lavorare.


Roberto Casi

27/4/2014

 

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