Erik Satie ed una stanza piena di ombrelli.



        Erik Satie (Honfleur 1866-Parigi 1925)

 


Aprire, dopo la sua morte, la seconda stanza del suo minuscolo appartamento chiamato “l’armadio”
e trovarci solo una collezione di ombrelli sarà stato deludente…per gli eredi.
Ma cosa dovevano trovarci?…Meglio sarebbe stato aprire la stanza
e vederne uscire farfalle….(opera di La Monte Young 1960, seguace di Satie).

Satie l’ossessivo, il cabalista, io direi Satie Zen….la sua passione per la calligrafia come puro senso estetico,
anche per la cura visiva dei suoi spartiti, lo inserisce tra i seguaci della dottrina Zen.

L’arte calligrafica ci ricorda che non conta ciò che scrivi (o fai) ma come lo fai.
Da qui le radici per quello che noi definiremo minimalismo.

I suoni sostenuti di La Monte Young, indicano l’essenza di questo concetto …ogni accordo nasconde in sé un messaggio
…dobbiamo dargli il tempo di rivelarlo.

La composizione Vexations (1893) di Satie è la più eloquente per capire il suo concetto…
la ripetizione per ottocentoquaranta volte di una breve melodia (circa 20 ore ci vogliono per eseguirla) porta dritti dentro alla circolarità Zen.

Osservare e decifrare il mondo intorno a noi richiede tempo e metodo..
quel metodo che solo nella ripetizione costante ed uguale si impara.
L’esercizio continuo chi non lo conosce…ripetere..ripetere…poi pensare, riflettere…tempo ed esercizio.

Uscire dal concetto provocatorio ed entrare nel metodo.

Minimale era anche Michelangelo..cioè de-comporre, togliere il superfluo e fare uscire l’opera; questa la filosofia di Michelangelo.

Sapere cosa sia l’arte e quale il suo servizio è l’unica possibilità che ormai abbiamo per non privarcene.
A cosa serve un poeta?…a pensare…a pensare a cosa?…ce lo dirà il pensiero stesso.
Mettersi a disposizione del pensiero..rifugiarsi nel pensatoio e qui ancora Michelangelo che ne fece costruire uno
proprio nella casa a Firenze…un angolo con vista sulla città.

Guardare un ceppo di legno che arde non rappresenta uno spettacolo sterile come invece potrebbe sembrare…
il fuoco attacca il legno e nuove opportunità si creano per la nostra mente…offrire allo Spirito la possibilità di parlarci attraverso il nostro si.

“A Maria apparve l’angelo…” e Lei disse ..SI!…ma dopo quanto tempo??…forse, ha atteso…
ha atteso il si e lei lo ha pronunciato…ha atteso una risposta.
Diamo il tempo alla risposta di formarsi dentro di noi, magari sapremo dire anche dei no.

Satie e la numerologia..il ripetere tutto tre volte come la famosa composizione Gymnopédie divisa in tre parti,
il bisogno di affidare alla ripetizione organizzata la propria idea creativa.

Illuminato Satie che ci indichi una strada per comprendere oltre l’evidente.

Al contrario e della stessa sostanza, è la sua composizione per marionette (in tre atti!)
Geneviève de Brabant (1899) della durata di appena quindici minuti.
Non siamo padroni del tempo non ci serve conoscere quando e quanto, ma se avverrà.
Kerouac in On The Road ripete spesso..”…noi abbiamo la nozione del tempo!”..la sua conquista,
la coscienza di non possederlo ma di sapere quanto dura un momento.

Il tempo necessario…il tempo necessario….

Il tempo necessario per un amico o pure per un nemico…quello giusto.

C’è una rappresentazione di Budda con un libro in una mano e nell’altra una lama,
indica il momento giusto per tagliare le pagine di quel libro…trovare il momento giusto per tagliare e fermare la storia,
né prima né dopo. Questo è necessario: dedicare il tempo giusto perchè l’opera si esprima.

Satie viene spesso affiancato a Debussy, Faurè, Ravel, Poulenc…poi più avanti a Cage e a cascata a La MonteYoung,
Terry Riley, Steve Reich, Philip Glass, Brian Eno. Parole come dada, minimale, seriale, cubista…
o nomi dei suoi “colleghi” artisti come Picasso, Cocteau..sono in ogni sua biografia.
Ma vorrei invitarvi ad un ascolto più arduo, ad un confronto meno probabile ritengo,
però giustificato dallo stesso “stile”…si stile compositivo: Satie, Andy Warhol e Lou Reed…
ascoltate, guardate e lasciate che la creazione vi parli.

Roberto Casi

31/08/2011

 

 
 
 

 

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